"Sogniamo un mondo senza più violenza, un mondo di giustizia e di speranza. Ognuno dia la mano al suo vicino, simbolo di pace e di fraternità"
The Prayer - Andrea Bocelli & Celine Dion

Read it in your language!

domenica 29 dicembre 2013

What I need..

I need someone to tell me "You're the most important person in my life"

I need to feel part of my family

I need someone to tell me "I don't know why you feel bad, but if you want to talk, I'm here for you"

I need to be hugged by someone, it doesn't care who it is

I need to know what kind of person I want to be

I need someone to tell me "I miss you so much; it's not the same without you"

I need to be more logical but less responsible 

I need to stop worrying about people's opinion on me

I need to know I still have friends that love me

I need to be aware of having some abilities (maybe hidden till this moment)

I need someone to tell that he/she likes me for what I am

I need to change but keeping my personality

I need to be more courageous

I need to stop talking and start doing




Questo post voleva essere una via di mezzo tra il dolce e il malinconico, a rileggerlo mi sembra una lista della spesa.

martedì 24 dicembre 2013

Mon premier Noël Blanc

Mai titolo fu più azzeccato di questo, suppongo.
Di sicuro è bianco, con tutta la neve qui in Canada non poteva essere altro.
Se è davvero Natale? Be', di questo non ne sono tanto certa. Il calendario mi dice che è il 24 dicembre, ma io non vedo mia madre correre da un punto all'altro della casa per preparare il cenone, non vedo papà che mette il tavolo grande, non c'è mia sorella che puntualmente mi tormenta chiedendomi cosa indossare, ben sapendo che non ne ho alcuna idea, né per me né per lei.

Questo vuol dire che non è Natale? No, non credo. Vuol dire che è un Natale diverso, un Natale oltreoceano, un po' più commerciale che spirituale e da festeggiare con persone diverse.
Sì, mi manca il mio Natale, il Natale in Italia, con la mia famiglia; ma cosa importa? L'ho già vissuto per 16 anni, quest'anno sarà diverso ma poi tornerà l'anno prossimo.
Perciò adesso indosserò il mio più bel sorriso, farò gli auguri nella chiamata Skype con la mia famiglia e poi mi preparerò per andare alla Messa e poi alla cena a casa dei nonni.

Per me Natale è sentirsi in famiglia, non importa in che modo. Quest'anno sarà ancora più speciale, perchè avrò due famiglie: una un po' più vicina con cuore che fisicamente e l'altra più vicina fisicamente che con il cuore, alla fine si compensano.

Adesso vorrei augurare un Joyeux Noël a tutti quanti, ma in particolare a tutti gli exchange students e soprattutto a quelli che si trovano in luoghi in cui non viene festeggiato questo giorno.

Buon Natale  ♥ ♥

mercoledì 4 dicembre 2013

Mentre il mondo cade a pezzi..

Questa esperienza mi sta davvero facendo aprire gli occhi. Vedo il mondo con una nuova visuale.
Mi rendo conto di quanto sia meraviglioso, differente da parte a parte per usi e costumi, modi di fare, paesaggi, ma anche di quanto sia allo stesso tempo imbecille e crudele.

Certo, io mi trovo solo in Canada e, benché abbia viaggiato parecchio, sicuramente non conosco tutti i paesi del mondo; però i miei viaggi, questa esperienza e la testimonianza di quella di tutti gli altri exchange students italiani sparsi per la Terra, hanno allargato i miei orizzonti.

Mi rendo conto che mentre una parte del globo si preoccupa di scegliere se guardare "The voice" o "X Factor", l'altra metà si chiede se domani, o la prossima settimana, avrà ancora la possibilità di mangiare.
Mentre una parte dell'Italia si chiede se a Sanremo avremo Fabio Fazio o Pippo Baudo, un'altra si tormenta pensando che non riuscirà mai a pagare i debiti se non trova un lavoro.
Mentre un bambino si lamenta perchè la maestra gli ha assegnato troppi esercizi da svolgere, un altro spera di arrivare a scuola senza saltare in aria a causa di una mina. 

Qual è la cosa peggiore in tutto questo? Forse che un giornale preferisce mettere in pagina la nuova vincitrice del titolo di Miss Universo anziché scrivere che l'Occidente produce il doppio del cibo di cui ha bisogno per poi buttare ciò che non utilizza. Non si dice che in una normale famiglia si spreca ogni settimana la quantità di cibo necessaria a sfamare quella comunità di orfani in Sierra Leone. Non si parla del fatto che sarebbe molto più facile (e più sicuro) finanziare la produzione di energia con fonti rinnovabili come sole e vento, piuttosto che mettere in pericolo la vita del nostro pianeta e ritrovarci a pescare pesci a tre teste a causa delle centrali nucleari.

E questo perchè? Perchè è molto più facile vincere un gioco quando ci sono due persone che conoscono le regole e altre mille che non sanno nemmeno di poter partecipare. Perchè le persone che stanno bene non possono rischiare di esporre al pericolo il loro posteriore. Perchè chi comprende ha paura di parlare oppure pensa "Se sono solo io, che differenza posso fare?", però è proprio così che non si potrà mai andare avanti.
Non siamo stupidi, o almeno non tutti, ma siamo pigri e timorosi.
Non siamo capaci più di indignarci se un padre di famiglia si suicida perchè non riesce ad arrivare alla fine del mese o se un altro stupra una ragazza e poi la uccide, perchè ormai è tutto "normale", all'ordine del giorno. Come è normale accendere la tv per ascoltare il telegiornale e apprendere di nuovi morti sul posto di lavoro, di ragazzi che si ubriacano e poi investono una coppia di vecchietti, oppure di politici che non sono in grado di enunciare il primo articolo della Costituzione Italiana ma in compenso hanno il tempo di trovarsi in un qualunque talk show a parlare uno sopra l'altro non facendoci nemmeno comprendere di cosa stiano discutendo.

Sarebbe già un grande passo in avanti se fossimo tutti un po' più informati su ciò che accade realmente nel mondo, su ciò che possiamo fare nel nostro piccolo per migliorare la situazione, non per essere degli eroi o recitare da tali, semplicemente per essere civili cittadini del mondo e vivere nel rispetto di chi o cosa ci circonda.


Ovviamente questa è solo l'opinione di una diciassettenne che fino a un paio di mesi fa si metteva a piangere se il suo tennista preferito perdeva la finale di un torneo. Vi parlo da ignorante quale sono, forse solo un po' più consapevole di prima.
Però rifletteteci un poco anche voi e soprattutto provate ad andare oltre.


P.S. Dopo tre mesi passati qui comincio ad avere più certezze con il francese che con l'italiano, perdonatemi se ho fatto qualche errore o se scrivo da mezza analfabeta.